Vetrerie di Murano

Muranoisola del vetro: il tour delle vetrerie artistiche è un viaggio alla scoperta dei segreti di questa antica arte veneziana, famosa in tutto il mondo.

I passeggeri saranno accolti dal personale di bordo presso il punto d’imbarco concordato (Terminal passeggeri del Tronchetto, Porto di Venezia, San Marco o Punta Sabbioni, secondo le esigenze), punto di partenza del nostro itinerario.

Normalmente il tour prevede la partenza dal punto d’imbarco del Tronchetto con sosta a San Marco il mattino e, nel primo pomeriggio, imbarco da San Marco per Murano.
A Murano è prevista una sosta di circa 40 minuti e ritorno al Terminal del Tronchetto.
Tuttavia, secondo le esigenze, è possibile concordare in anticipo la partenza da un diverso punto d’imbarco e personalizzare l’itinerario su misura.

L’isola di Murano si sviluppa a partire dalla fine del XIII secolo, quando un decreto ordina agli artigiani del vetro di allontanarsi dal centro storico per scongiurare il rischio di possibili incendi. L’isola prende il nome di “isola dei fuochi” per le numerose fornaci presenti e ancora oggi attive nella produzione artigianale del vetro artistico di qualità.
Il tour prevede la visita ad una delle fornaci dell’isola, dove sarà possibile assistere alla lavorazione del vetro, durante la quale i maestri vetrai mettono all’opera tutto il loro antico sapere e la loro abilità.
Dopo la dimostrazione sarà possibile visitare lo show-room, dove si potranno acquistare dei manufatti artistici in vetro.

Normalmente è prevista una sosta di circa 40 minuti a Murano, durata ideale per consentire la visita alle fornaci.
Tuttavia il mattino prima della partenza è possibile concordare una durata più estesa del tour rispetto al servizio standard.

Chi avrà scelto di prolungare la sosta sull’isola, potrà approfittarne per fare una visita al museo del vetro di Murano dove oggi sono conservate le memorie di questa antica arte. Fra i pezzi più preziosi possiamo citare la celebre coppa nuziale Barovier del XV secolo.
Proseguendo la passeggiata sull’isola di Murano si incontrano la Chiesa di San Pietro Martire, dove sono custodite le splendide pale d’altare di Giovanni Bellini, e la Basilica dei santi Maria e Donato, capolavoro di arte veneto-bizantina con i suoi mosaici e la cupola dorata nell’abside.

Al termine della visita l’imbarcazione riporterà i passeggeri al punto d’imbarco.

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    Le Isole: Murano, Burano e Torcello

    Murano

    Murano è una delle isole più famose della Laguna Veneta, e deve la sua notorietà alla maestria con la quale i suoi artigiani tutt’ora lavorano il vetro.

    Ad oggi non è chiara l’origine dell’industria vetraria veneziana, ma un’ipotesi la ricollega a quei Veneti che, dopo aver appreso le tecniche romane della lavorazione del vetro nella terraferma, siano ritornati nelle isole veneziane e iniziarono a produrre oggettistica di vario tipo.

    Nel 1291, dopo un decreto emanato dal Maggior Consiglio, tutte le fornaci presenti a Venezia furono spostate a Murano, evitando così il rischio costante di incendio, frequente in una città come Venezia. Murano è formata da 5 isolotti principali, mentre il tessuto abitativo è tagliato in due parti da un sinuoso Canal Grande, attraversato da un unico ponte. Il ruolo dell’isola nel ‘500 era per lo più di villeggiatura per le famiglie aristocratiche dell’epoca: per questo motivo è inevitabile notare l’alternanza tra i palazzetti della borghesia mercantile e le abitazioni più modeste.

    Lo stile novecentesco trova la sua prevalenza nell’edilizia interna dell’isola, mentre le rive esposte lato laguna sono disseminate di fabbriche ancora in uso, dismesse e da magazzini. All’interno di Murano è possibile visitare il Museo del Vetro, ospitato da un’antica residenza patrizia prima sede del comune di Murano.
    È qui ospitata infatti la ricca collezione di manufatti, in parte donati nel corso dei secoli dai mastri vetrai delle fornaci muranesi, a testimonianza dell’antica arte vetraria veneziana.

    Burano

    L’isola di Burano è un minuscolo arcipelago della Laguna; fu fondato come Torcello dagli abitanti di Altino, che avevano trovato in questa zona un rifugio dalle invasioni dei Longobardi, dandole cosi il nome di Porta Boranea.

    Sono molteplici le peculiarità che si incontrano visitando Burano, tra queste quella più evidente è il colore degli edifici abitativi nell’isola. Il perché dei colori così sgargianti delle facciate è vario, c’è chi dice che servissero ai marinai durante le giornate di fitta nebbia per riconoscere gli estremi della città, per chi dovesse ritornare al proprio ormeggio e quindi riconoscere la propria casa o per riconoscere i nuclei familiari della città che hanno lo stesso cognome.

    Oltre ad essere famosa per la sua vivacità cromatica, all’isola di Burano è riconosciuta anche la sua grande maestria nella lavorazione del merletto con ago da cucire: troverete infatti fuori dalle abitazioni signore del posto intente nei loro lavori di artigianato. Burano ospita il Museo del Merletto, custode dei segreti e della storia di questa antica lavorazione che ha reso e rende ancora oggi Burano nota in tutto il mondo.

    Specialità gastronomica dell’isola sono i suoi biscotti dorati, i “bussolà”: costituiti da burro, vaniglia, farina di mais e uova, possono essere a forma di ciambella o ad S.Il simbolo che caratterizza Burano è l’alta torre campanaria, caratterizzata dalla sua forte pendenza. Come nelle altre isole della Laguna veneta, a Burano si respira aria di serenità e tranquillità, dando così la possibilità a chi la visita di dimenticare il frenetico scorrere del tempo.

    Torcello

    Torcello oggi è un’isola dal carattere per lo più rurale. Il suo periodo più florido e di massimo splendore fu dal VII al IX secolo, quando l’isola, fondata dal Vescovo Mauro di Altino e dalla sua comunità in fuga dall’assalto dei Longobardi nella città romana di Altino, divenne un’importante e ricco polo economico della Laguna Veneta.

    Il suo porto, le saline e le sue fabbriche di lana furono all’epoca di grossa fama. Dopo l’undicesimo secolo Torcello fu progressivamente abbandonata per l’impaludamento della Laguna e venne sfruttata come cava per gli edifici della Venezia in costruzione. Approdando sull’isola, oltre al famoso Ponte del Diavolo e la piccola darsena, troveremo l’antica Basilica di Santa Maria Assunta di Torcello, i resti del suo battistero e la chiesa di S. Fosca.

    Percorrendo le sue strade, noteremo inoltre non solo palazzi come quello dell’Archivio e del Consiglio, ma anche curiosi reperti legati alla leggenda come il cosiddetto “trono di Attila”, una sedia di marmo molto probabilmente utilizzata dai magistrati dell’epoca addetti all’amministrazione della giustizia.
    In tutta l’isola la natura fa da affascinante protagonista, avvolgendola in un silenzio e in una calma che appaiono quasi fuori dal tempo.

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      Laguna Sud: San Lazzaro degli Armeni, Lido di Venezia, San Servolo

      San Lazzaro degli Armeni

      L’effetto che suscita l’Isola di San Lazzaro è quello di un luogo di pace e di cultura: scendendo dall’imbarcazione si attraversa un piazzale lastricato, circondato da fiori multicolori. Una statua bronzea del fondatore dell’ordine, accoglie i visitatori invitandoli ad un silenzioso raccoglimento. Attraverso un cancello in ferro si accede al chiostro, costituito da un porticato di archi a tutto sesto.

      Nel secondo decennio del Settecento, un gruppo di monaci armeni sbarcò sull’isola di San Lazzaro, Venezia aveva con gli Armeni una lunga tradizione di scambi, in quanto base essenziale per i commerci con l’Oriente: una testimonianza di questa scelta è ancor oggi visibile nella calle degli Armeni, situata non distante da S. Marco. Questa zona rappresentava il centro della comunità armena e della loro vita comunitaria veneziana.

      Il monastero

      Il complesso del monastero è costituito da vari corpi di fabbrica appartenenti a periodi storici diversi, ma nella loro totalità visivamente omogenei. Dal classico chiostro centrale si dipartono a sud-est l’edificio del Noviziato, a ovest la tipografia, nella zona nord-occidentale il Professoio e nell’ala sud-orientale si attacca il corpo del refettorio e della magnifica biblioteca. Attraverso un corridoio situato nel portico orientale, si accede alla chiesa.

      Lido di Venezia

      Lembo di terra che divide la laguna veneziana dal mare aperto, il Lido è diviso tra spiagge e passeggiate alberate, orti rigogliosi e strutture architettoniche di varie epoche e dalle diverse funzioni. L’isola si articola nei centri abitati di Lido, San Nicolò, Malamocco e Alberoni.

      Un tempo questo tratto di terra fu popolato da Principi, duchi e cavalieri che nell’ozio attendevano qui la loro sorte, alle volte della liberazione di Gerusalemme.
      Il Lido divenne, grazie alla sua conformazione naturalistica e alla sua posizione, il sistema difensivo naturale della laguna veneziana. L’isola, oltre ad avere uno scopo militare, aveva anche un carattere piuttosto campestre, coltivata ad orti e frutteti, ed inspirava senso di tranquillità dando così ospitalità ai più grandi scrittori dell’800 europeo. A questo periodo appartiene lo sviluppo urbanistico e turistico successivo all’annessione di Venezia al Regno di Italia. Nacquero così grandi hotel, ville e costruzioni come l’Hotel Lido; l’Hotel Excelsior e il Grand Hotel de Bains in stile Liberty.

      A seguito di questa trasformazione urbana il Lido divenne la più elegante meta balneare d’Europa.

      È così che a pochi minuti da Venezia ci si trova su quest’isola, catapultati in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, con la sua atmosfera bucolica e il suo carattere cosmopolita.

      San Servolo

      L’isola di San Servolo fino al 1978 fu sede di un ospedale psichiatrico dal 1997 è sede universitaria. Nel settimo secolo fu sede di un complesso monumentale di monaci benedettini e dal dodicesimo secolo utilizzato dalle monache dello stesso ordine fino al 1615.
      Nel 1725 passò ai padri ospedalieri ora fate Bene Fratelli. L’edificio dell’ospedale fu costruito tra il 1733 – 66 su progetto di Giovanni Scalfarotto. Nel cortile rimangono alcune testimonianze dell’antico complesso benedettino.

      La chiesa è attribuita all’architetto Tommaso Temanza. All’interno ci sono affreschi di Iacopo Marieschi.

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        Laguna Nord: San Francesco del Deserto, Forte Sant’Andrea, Sant’Erasmo, Arsenale

        San Francesco del deserto

        Con una serie di cipressi quasi a chiuderne l’intero perimetro, l’isola di San Francesco si nasconde alla vista del visitatore. Un luogo romito, dal silenzio spirituale, ospita una comunità di frati francescani dediti alla meditazione, al lavoro e al raccoglimento. Fu proprio in questa isola che nel 1220 San Francesco, di ritorno dall’Oriente, decise di fermarsi a pregare e ne rimase profondamente colpito. A questo episodio, tramandatoci dal suo biografo San Bonaventura da Bagnoregio, fece seguito la volontà di fondare proprio qui un luogo di silenzio e raccoglimento. In seguito alla donazione dell’isola ai frati francescani da parte del proprietario veneziano Jacopo Michiel, nel 1233 nacque l’attuale convento di un ordine minore di frati francescani.

        Con il suo convento, i suoi giardini con i cipressi, i due chiostri appartenenti agli inizi della fondazione e all’epoca rinascimentale, l’isola di San Francesco offre un’esperienza introspettiva intensa per tutti coloro che desiderano avvicinarsi al lato più spirituale della Laguna.

        Forte Sant'Andrea

        Nella Laguna Nord, di fronte al porto del Lido, si erge l’isola delle Vignole, alla cui estremità spicca subito il Forte di Sant’Andrea. Capolavoro di architettura militare, la fortezza, edificata intorno alla fine del Cinquecento su progetto del Sanmicheli, è costituita da grossi massi in pietra d’Istria. Da questo forte tuonarono per l’ultima volta le artiglierie della Serenissima quando nel 1797 il comandante veneto Domenico Pizzamano volle opporsi all’ingresso della nave francese “Le Libérateur” nel porto del Lido, colpendo a morte il comandante Lauger.

        Anche se un lungo tratto della costruzione è purtroppo crollato per l’azione corrosiva e disgregatrice del moto ondoso sulla fondamenta, dalla Laguna è possibile ancora ammirarne il portone centrale e i due archi laterali in egual misura, distintivi dell’architettura san micheliana. Il restante lembo di terra dell’isola, così come ricorda la toponomastica, è dedito all’orticoltura e quindi ricco di campi coltivati e casette sparse.

        Sant'Erasmo

        L’isola di Sant’Erasmo si trova al centro delle Isole Murano, Burano e di Punta Sabbioni.

        Utilizzata durante il Medioevo come porto di servizio delle isole di Murano e Torcello, essa sorge tra le imboccature di San Nicolò e Treporti, fungendo cosi da litorale divisorio tra la laguna e l’Adriatico. Sant’Erasmo è territorialmente più estesa di tutte le isole di quell’area, ed è comunemente chiamata “l’orto di Venezia”, grazie alla sua ricca agricoltura sviluppatasi nel corso dei secoli. Famosi sono i suoi carciofi, i cardi e gli asparagi; importante era anche la produzione di vino, grazie alle numerose vigne che occupavano gran parte del territorio agricolo.

        Nonostante i numerosi appezzamenti di terreno, sull’isola è possibile visitare non solo la chiesa del Cristo Re ma anche la Torre Massimiliana, una struttura di carattere militare di recente costruzione. Essa fu eretta durante l’occupazione francese e austriaca con il fine di difendere la Laguna sfruttandone la sua posizione strategica. Oggi Sant’Erasmo è un’isola immersa nei colori e nella natura, un luogo tranquillo e fuori dalla vivacità della vicina Venezia.

        Arsenale

        L’Arsenale è un complesso di cantieri, officine e depositi da cui uscirono le navi veneziane base della potenza politica e militare della repubblica di Venezia.
        Prima luogo periferico poi centro produttivo ed altamente specializzato per la costruzione di navi commerciali e da guerra.

        Occupa circa 46 ettari della parte orientale della città. Difeso da una cinta di mura che racchiudono capannoni ed edifici.

        Intorno si collocarono le abitazioni delle maestranze e le attività collaterali. Arsenale deriva dall’arabo “darsina-a” che vuol dire casa dell’industria che poi è diventato Darsena.

        Sorto per volontà del Doge Ordelaffo Falier nel 1104. Venne progressivamente ampliato con una serie di cantieri a nord, la zona ovest fu invece destinata al reparto polveri da sparo e poi dopo un incendio è stata trasformata nel reparto galeazze.

        Nella seconda metà dell’800 le mutate esigenze della marina militare portarono ad un drastico sconvolgimento all’interno del recinto “arsenalizio” per la creazione di tre nuovi bacini di carenaggio.

        Durante la seconda guerra mondiale furono costruiti rifugi anti aerei in cemento armato. Il portale di terra dell’Arsenale è del 1460 ed è stato attribuito ad Antonio Gambello e si presenta come un arco trionfale.

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          San Marco

          Il più classico degli itinerari, nel cuore di Venezia: Piazza San Marco è un luogo carico di bellezza e suggestioni, fulcro di storiaarte cultura.

          Il nostro itinerario inizia al Terminal del Tronchetto (possibilità di partenza dal Porto di Venezia o da Punta Sabbioni, secondo le esigenze) dove i passeggeri saranno accolti dal nostro personale, che li assisterà nelle fasi di imbarco.

          Dopo essere sbarcati in Piazza San Marco, i passeggeri saranno liberi di visitarla in autonomia.

          Piazza San Marco deve il suo nome all’omonima Basilica, eretta a partire dal IX secolo. Cuore pulsante di Venezia nonché centro politico e religioso della città, un tempo la piazza era l’unica entrata cittadina dal mare.
          Piazza San Marco è a forma trapezoidale, chiusa nei lati lunghi dalle Procuratie Vecchie e le Procuratie Nuove. Le Procuratie Vecchie, progettate dagli architetti Sansovino e Codussi, si estendono lungo il lato nord della piazza: si tratta di edifici porticati a due piani, di origine rinascimentale, così chiamate perché un tempo vi abitavano i procuratori di San Marco.
          Le Procuratie Nuove invece sono oggi sede del Museo Civico Correr, del Museo del Risorgimento e del Museo Archeologico dove è custodita una preziosa collezione di marmi greci provenienti dalla famiglia Grimani; ad esse Napoleone fece aggiungere l’Ala omonima.

          Il  Palazzo Ducale era la sede politica della Repubblica Serenissima, residenza del Doge e delle più alte cariche dello stato. Splendido esempio di gotico fiorito, il palazzo  rappresenta forse l’espressione più alta dell’arte veneziana. Meritano una visita gli spazi interni, affrescati da artisti del calibro di Tiziano, Veronese, Tiepolo Tintoretto.
          Nel cortile è possibile ammirare la famosa Scala dei Giganti, capolavoro d’arte rinascimentale.

          Accanto al Palazzo Ducale sorge la Basilica di San Marco dove è possibile visitare la cappella palatina e il mausoleo del santo patrono. La Basilica, in stile romanico-bizantino, ha una copertura a cinque cupole. La facciata, su cui si aprono cinque portali, è decorata da preziosi marmi e mosaici, celebri sono quelli che decorano l’atrio e che rappresentano storie della Bibbia.
          Chi vorrà potrà salire in cima al campanile di San Marco, che si trova a fianco della Basilica e che un tempo fungeva da faro per i naviganti.

          Al termine della visita, nello stesso punto di sbarco a San Marco (Riva degli Schiavoni – Pontile Cornoldi), i passeggeri troveranno ad attenderli un’imbarcazione che li riporterà al punto d’imbarco.

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